mercoledì 1 febbraio 2012
"Verso la narrazione" di Gregory Haltman
Cari amici, sapete meglio di me che oggi la blogsfera pullula di iniziative interessanti che cercano il coinvolgimento di noi blogger. Fra queste, ho scelto di aderire ad una richiesta - a mio giudizio interessante- lanciata dall'ufficio stampa di Abel Books. Si tratta di una proposta di critica letteraria rivolta proprio ai blog della rete che si occupano di libri e cultur e che ha lo scopo di creare un flusso di lettura competente e si spera anche utile ai lettori, che così possono orientarsi nella scelta dei titoli da leggere.
I blogger che partecipano all'iniziativa hanno l'opportunità di scegliere due testi da leggere al mese e poi possono pubblicare la propria recensione.
Insomma, per chi ama leggere e informarsi, è proprio una bella occasione.
Io ho già scelto i primi titoli da leggere. Il primo, del quale ho realizzato la recensione è "Verso la narrazione " di Gregory Altman. Ve lo propongo, invitandovi alla lettura.
Qual è il lavoro di uno scrittore? A questa domanda cerca di rispondere Il libro “Verso la Narrazione” di Gregory Altman (anno 2011).
Il libro introduce l’ipotetico scrittore verso la conoscenza dei diversi stili di scrittura, facendo da guida per chi vuole dedicarsi ad un genere specifico e trarre ispirazione da qualche autore.
Dopo un breve quadro descrittivo delle tendenze letterarie in atto nel panorama italiano (esempi: il genere Poliziesco, il Giallo, il Noir, il romanzo storico, l’autobiografia, il racconto realistico che si declina poi in molti sottogeneri, ecc), l’autore sottolinea come il lavoro di uno scrittore debba essere quello di “sedurre il lettore attraverso la parola e creare un po’ di ambiguità”.
“Scrivere- dice Altman- è un po’ come comporre un brano musicale” e richiede stile.
Fondamentale è quindi la scelta delle tecniche da adottare per scrivere un romanzo o un racconto. L’autore passa in rassegna una serie di suggerimenti: la prima persona è sempre consigliabile soprattutto per chi non ha molta esperienza nel campo della scrittura perchè è più naturale e personale.
Si dice che chi ben comincia è alla metà dell’opera ed è proprio per questo che il narratore deve già dalle prime dieci righe catturare l’attenzione del lettore accompagnandolo dentro alla storia.
E’ necessario sedurlo attraverso la costruzione dell’Incipit, facendo in modo che non si stacchi più dalla lettura. Non bisogna però dare troppe informazioni al lettore per non rovinare quello stato di attesa necessario a creare tensione e curiosità.
Ma cosa è importante per fare in modo che un racconto o un romanzo funzionino?
Per prima cosa -sottolinea l’autore- bisogna distinguere tra trama e intreccio per gettare le basi della scrittura e poi passare all’idea di base che giustifica le azioni dei personaggi. Naturalmente il segreto di un buon scrittore è quello di attrarre fortemente il lettore con un stile che colpisce.
Lo scrittore deve presentare il personaggio al lettore, avendo ben chiaro tutto di lui: il suo passato, gli hobby, le inclinazioni, i rapporti con gli altri personaggi, i conflitti interiori, insomma tutto ciò che serve per renderlo credibile.
Il personaggio può essere presentato in diversi modi, ma la tecnica di presentazione indiretta è indicata dall’autore come quella che stimola la concentrazione del lettore e lo invoglia ad andare avanti nella lettura, perché i personaggi si svelano piano piano creando una sorta di mistero.
Lo scrittore pone poi l’accento anche sull’importanza dello spazio in cui si svolgono le azioni dei personaggi, spazio che può essere reale o immaginario, ma che in ogni caso non può mai limitarsi a una descrizione sterile, perché in questo modo non si percepisce lo stato d’animo dello scrittore.
Importanti sono pure i dialoghi perché grazie a questi i personaggi prendono vita e la lettura diventa più dinamica e attraverso questi le storie dei personaggi possono subire delle evoluzioni naturali.
L’autore ci da’ un saggio di tutto ciò che può contribuire a rendere la scrittura perfetta, anche dal punto di vista prettamente pratico, ponendo l’accento anche sui possibili errori da evitare in fatto di ortografia.
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