sabato 19 ottobre 2013

Obikà: il primo mozzarella bar di Roma


Originale e innovativo: con queste due parole mi piace definire Obikà: un locale nel cuore di Roma che ha fatto della mozzarella il suo fiore all’occhiello.
Il locale si trova in Piazza Campo dei Fiori 16 ed ho avuto modo di apprezzarne le specialità in occasione di un evento riservato a un gruppo ristretto di foodblogger.
In pratica siamo stati chiamati ad assaggiare e ad esprimere un parere sui piatti del nuovo menù autunno/inverno 2013/2014.
Devo dire che Obikà è stata una piacevole sorpresa. Si tratta infatti di un progetto di ristorazione italiana che colloca la Mozzarella di Bufala Campana DOP al centro della propria proposta gastronomica unitamente alla ricerca di prodotti artigianali tipici della tradizione e caratterizzati da un'altissima qualità.
Prodotte esclusivamente con latte di bufala, le Mozzarelle Obikà provengono principalmente dalla regione Campania, in particolare dalla Piana del Sele e dalla zona dell’Agro Pontino e sono tutte prodotte da caseifici selezionati e certificati all'interno della zona d'origine stabilita dalla disciplinare del consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOp
Obikà conta al momento 10 ristoranti in Italia (tra Roma, Milano, Firenze, Napoli e Palermo) e molti altri all'estero (in Gran Bretagna, USA, Turchia, Canada e Giappone).
Durante la cena abbiamo assaggiato, come vi dicevo, uno speciale menù degustazione creato per l'occasione dallo chef del locale.
La mia impressione?
Ottima per diverse ragioni, prime fra tutte il grandissimo rispetto per le materie prime utilizzate, il servizio curato in ogni dettaglio, l’accoglienza riservata alla clientela, il design contemporaneo.
A prima vista il locale sembra ricordare i sushi bar giapponesi e in effetti con questi Obikà ha in comune il grande rispetto per le materie prime, solo che anziché servire pesce vengono servite mozzarelle di bufala, trecce e bocconcini.
Il nucleo centrale del locale è una sorta di acquario a vista dove sono conservate le mozzarelle in vasche di vetro che vengono estratte solo al momento della degustazione.
E’ molto bello assistere alla preparazione a vista dei piatti.
A proposito di materie prime, da Settembre, Obikà è entrata a far parte dell’”Alleanza Cuochi e Pizzerie Slow Food”. Per valorizzare il territorio e i piccoli produttori, la Mozzarella di Bufala Campana DOP viene quindi proposta, ogni mese, in abbinamento ad un diverso Presìdio Slow Food, che diventa il secondo ingrediente del piatto speciale e della pizza.
Veniamo alle prelibatezze che ho avuto modo di assaggiare: il menu era davvero molto ricco e abbiamo aperto per così dire le danze con la degustazione di diversi tipi di mozzarella: Paestum, Volturno, Affumicata, Stracciatella di Burrata e Ricotta di Bufala. Che dire: prodotti eccezionali che già da soli giustificherebbero una cena al locale.
Degustandoli ti rendi realmente conto che le mozzarelle non sono tutte uguali, ma ognuna ha un sapore ben definito che le differenzia totalmente. Dolce e delicato è il sapore della Mozzarella di Paestum, consistente e saporito quella Volturno e più marcato e deciso l’Affumicata. Quest’ultima è lasciata affumicare naturalmente su una brace di paglia. Le differenze fra questi prodotti sono dovute anche ai differenti metodi di lavorazione nonché alla differente composizione del terreno dove cresce l’erba con cui si nutrono le bufale.
Sorprendente poi la Stracciatella di Burrata, un formaggio a pasta filata, con un sapore più dolce e dalla consistenza cremosa.
Subito dopo è stata la volta di una caponata abbinata ad una varietà di salumi provenienti da diverse regioni d’Italia: dalla Sicilia alla Toscana al Piemonte. Tanto per citarne alcuni: il Capocollo di Martina Franca, il Prosciutto Nero dei Nebrodi, il Culatello di Zibello, il prosciutto Bazzone, la Mortadella di Prato.
Poi è stato il momento delle pizze e anche su queste bisogna spendere più di qualche parola. Intanto le pizze Obikà vengono tutte preparate con la farina Petra del Molino Quaglia, ottenuta selezionando i migliori grani teneri macinati a pietra, per garantire digeribilità assoluta, con qualsiasi combinazione di contorno. La lievitazione lenta, di almeno 48 ore, le dona particolare friabilità e leggerezza.
Mi è piaciuto molto il fatto che durante la serata ogni piatto sia stato servito secondo un preciso ordine, in modo da favorirne la degustazione. Anche con le pizze è stato così: siamo partiti da quella a base di mozzarella di bufala e pomodoro biologico, abbiamo proseguito con quella a base di funghi porcini trifolati e tartufo e infine c’è stata l’esplosione di gusto grazie all’assaggio della pizza alla N’Duja di Spilinga.
La serata è stata davvero gradevole. Ho molto apprezzato da parte degli organizzatori la volontà di mettersi in gioco, di ascoltare le esigenze del consumatore tipo e dunque di aggiustare il tiro nel caso in cui l’offerta ristorativa non ne soddisfi appieno il gusto. Davvero lodevole, come anche il fatto che i proprietari abbiano voluto puntare tutto su prodotti d’eccellenza come la migliore Mozzarella di Bufala Campana DOP e altri prodotti selezionati, provenienti da fattorie e aziende agricole artigianali, sia che si tratti di pomodori biologici, di pasta trafilata al bronzo o di un vino particolare.
Le ricette sono semplici e autentiche, rispettose della tradizione ma presentate in chiave contemporanea.
Un’ultima nota sul design del locale mi sembra doverosa. Mi ha molto colpito per gli arredi ( realizzati con materiali naturali, principalmente legno massello, ferro naturale, vetro ultrachiaro, pannelli tessili) e per le luci collocate in modo tale da dare il massimo risalto alle materie prime e ai prodotti esposti.
Da Obikà è proprio il caso di dire che tutti i sensi vengono coinvolti: dalla vista all’olfatto al gusto
Vi lascio con alcuni scatti e se volete vedere i momenti salienti della serata vi rimando alla Galleria fotografica realizzata dal fotografo che mi ha accompagnato, Paolo Ercolani










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