martedì 26 luglio 2011

Torre dell'Orso e il nostro caro amico Giuseppe


Torre dell'Orso

Dopo la splendida città di Lecce, il mio viaggio alla scoperta del Salento è proseguito nella località balneare di Torre dell’Orso. Inutile dire che qui si rimane affascinati dalla bellezza del mare, che non a caso è "bandiera blu" CEE, per la pulizia delle spiagge e la limpidezza dell'acqua. In questa località il clima è mite e piacevolmente ventilato, la spiaggia è fatta di finissima sabbia color argento e tutt’intorno c’è una pineta attrezzata limitata da scogli, che regalano all’acqua colori intensi e limpidi. I fondali marini sono un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti delle immersioni e offrono al visitatore grandi spettacoli naturali. La scogliera è ricca di grotte, all'interno delle quali vi sono dei graffiti antichissimi in latino e greco, che rivelano testimonianze di fede dei naviganti. A dare il nome alla località è una Torre di Guardia del XVI Sec., che ha sempre riportato un ruolo di avvistamento e di difesa, in collegamento visivo con le altre fortificazioni presenti nell'entroterra e sulla costa. La Torre, venne realizzata insieme alle Torri di San Foca, di Roca Vecchia e di Sant'Andrea nel 1569.

La mia sosta a Torre dell’Orso avrebbe dovuto durare uno o al massimo 2 giorni. Siamo arrivati col camper e ci siamo diretti al Parco Camper “La Torre”, un’area tra le più belle e accoglienti d’Italia. Immersa nel verde, pulitissima, a pochi passi dal paese e dal mare, è un luogo che ti fa sentire bene da subito e questo anche grazie a Giuseppe, proprietario dell’area che con sua moglie accoglie i camperisti, facendoli subito sentire a casa.

Difficilmente nei miei post, mi capita di parlare delle persone che incontro durante i viaggi, ma Giuseppe è una persona particolare. Ha in se tutto il calore, l’ospitalità, la cortesia, tipiche della gente del Sud. Da buona siciliana io non posso che apprezzare queste qualità. Dopo due giorni che sei stato ospite della sua area sosta, ti sembra di avere davanti un amico. Giuseppe con me e la mia famiglia è stato favoloso. Non solo ci ha accolto come dicevo, con gran calore, ma ci ha permesso di conoscere al meglio Torre dell’Orso, ci ha portato a conoscere “le piscinette”, delle insenature naturali scavate dalla roccia che sembrano delle piscine vere e proprie, dove i bambini e gli adulti possono fare il bagno. Con Giuseppe, ho avuto modo di vedere da vicino come si preparano le frise, in uno dei forni locali della zona. E sempre grazie a lui abbiamo potuto assaggiare le focacce pugliesi e dei fantastici ricci di mare che mi hanno riportato in mente la mia infanzia, quando trascorrevo le vacanze a Marsala e mio padre tornava al mattino presto dal mercato del pesce con un cesto carico di ricci pronti da mangiare senza nemmeno il cucchiaino, ma semplicemente con dei pezzetti di mafalda (pane tipico locale) caldi caldi.
Grazie a tutte le attenzioni di Giuseppe, la nostra sosta a Torre dell’Orso è durata molto di più. Torre dell’Orso è uno di quei posti che mi rimarrà nel cuore. Giuseppe, nei giorni che siamo stati in sua compagnia, ci faceva sempre una battuta “Vedi Torre dell’Orso e poi muori”. Lui mi prendeva in giro perché per mia natura quando sto in viaggio ho la smania di andare da un posto all’altro senza mai fermarmi troppo. E allora Giuseppe mi diceva: vedrai che quando vai via rimpiangerai Torre dell’Orso e dirai Giuseppe aveva ragione”. Caro Giuseppe, posso solo dirti che dopo Torre dell’Orso abbiamo visitato Otranto, una città stupenda e Santa Maria di Leuca, altrettanto bella, ma non c’è un altro posto finora che possa ricordare con tanto affetto come la tua Torre dell’Orso e la tua genuinità, la tua simpatia e la tua amicizia
Eccovi alcune immagini dei giorni trascorsi a Torre dell'Orso







2 commenti: