mercoledì 1 dicembre 2010

Una rivoluzione nel mondo del vino piemontese: nasce Già rosso

Fontanafredda, la storica tenuta piemontese nelle Langhe del Barolo, mantiene fede al suo credo che l’ha vista, negli anni, cercare di assecondare l’evoluzione dei mercati e del gusto dei consumatori, operando pur sempre nel rispetto della tradizione: una filosofia produttiva che la casa di Serralunga d’Alba ribadisce in  ogni occasione con grande fermezza. Questa volta Fontanafredda propone al mercato quella che si presenta come una novità assoluta per quanto riguarda il mondo del vino piemontese: un Langhe rosso giovanissimo, proposto a poco più di due mesi dalla raccolta, quindi frutto dell’ultima vendemmia, destinato a rivoluzionare il concetto stesso di vino di qualità e con un nome accattivante e curioso,: “Già”.
“Già” sarà a disposizione del pubblico, per l’assaggio e per l’acquisto, a partire “già” dal prossimo 8 dicembre, momento in cui, avvicinandosi il Natale, più forte è l’attenzione e la curiosità nei confronti di nuovi prodotti mentre di norma il mercato non propone invece alcuna novità, poiché le annate dei vini nuovi vengono d’abitudine presentate solo nella primavera successiva.
“Già si propone come vino intelligente e trasversale - commenta il direttore commerciale di Fontanafredda, Roberto Brunoed è il vino davvero per tutti, da consumare al ristorante o a casa durante i pranzi in famiglia o nelle cene tra amici nei tanti momenti conviviali che più caratterizzano quest’ultimo periodo dell’anno e - a maggior ragione - le festività di fine anno”.
Ma Già non è solo una novità commerciale, quanto piuttosto un vino ricco di valenze innovative che nasce a Fontanafredda dopo anni di ricerca e di sperimentazione in vigneto e in cantina. GiA’ è una vera e propria anteprima della vendemmia appena terminata - spiega Danilo Drocco, direttore tecnico dell’azienda -. Non ha nulla a che vedere con i vini novelli ma è invece un prodotto che recupera un’antica tradizione delle campagne albesi, dove si era soliti imbottigliare il vino nuovo già a novembre. Noi non abbiamo fatto altro che riprendere la stessa tradizione, per riproporla ovviamente con in più il bagaglio delle conoscenze tecniche di cui oggi possiamo disporre. Il risultato - conclude Drocco - è un vino fresco e fragrante, di colore rosso rubino giovane. Al naso il profumo è intenso e fruttato, mentre in bocca il sapore è piacevolmente secco, con buona stoffa, armonico e vellutato, e uno spiccato retrogusto di mandorla”.
GiA’ rosso, GiA’ vino, GiA’ pronto e GiA’ buono: GiA’ anticipa quindi i tempi di uscita al consumo pur mantenendo le potenzialità evolutive e le caratteristiche di longevità simili a quelle di qualsiasi altro vino rosso giovane. E’ poi è un vino dalla straordinaria leggerezza: con soltanto 11 gradi di alcool, rappresenta il vino a più bassa gradazione di tutta la D.O.C. Langhe.
Già è quindi un vino innovativo nel contenuto, ma anche nella forma, perché è presentato esclusivamente nella bottiglia da un litro, un formato ideale tanto per il consumo in famiglia quanto per le più svariate occasioni di festa, in vineria o al ristorante.
“Il contenitore in cui Già è confezionato – spiegano a Fontanafredda - intercetta anche la sensibilità del consumatore più attento alle tematiche ecologiche: è infatti una bottiglia realizzata con l’85% di vetro riciclato e l’etichetta è stampata su carta riciclata utilizzando colori a base vegetale”.
“Le principali valenze di “Già” - riassume Giovanni Minetti, direttore generale della tenuta - rimangono certo quelle legate alla tradizione, espressa sia nel rievocare l’antica abitudine dei vignaioli piemontesi di imbandire le mense con il vino “nuovo” spillato da San Martino in poi, sia per la materia prima, perché GiA’ nasce dalle uve più tipiche e apprezzate delle Langhe: il Dolcetto, il Barbera e il Nebbiolo vendemmiate e vinificate separatamente e poi sapientemente assemblate. Credo però che il vero punto di forza di GiA’ sia la sua bassa gradazione alcolica, che lo rende piacevole, leggero e buono da bere subito, unita ad un carattere tipicamente piemontese”.

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