domenica 16 dicembre 2012

Il pane: una storia che viene da lontano


Creato dall'amalgama di materie prime essenziali, quali l'acqua e le farine di cereali, il pane si è affermato molto presto come alimento base, segnando così importanti tappe della civiltà e proponendosi come simbolo di abbondanza, del benessere e del patrimonio storico e culturale di ogni popolazione, rappresentandone le tradizioni o tipicità locali.
Dalle prime forme di pane lievitato degli Egizi, alle prime sfoglie di granaglie macinate dai Greci, all'impasto di sfarinati dei Romani basati sull'utilizzo di cereali quali il frumento, l'ozo, il farro, il miglio, la segale, spesso arricchiti con datteri, miele ed altri prodotti dell'antica agricoltura (in relazione alle disponibilità del momento) si è passati in epoca moderna a una diversificazione nelle forme, ingredienti e modalità di cottura, determinato sia dal crescente impiego di materie prime più raffinate e tecnologie sempre più evolute, sia dall'elaborazione in chiave religiosa o culturale delle diverse esigenze alimentari di una comunità.
Quella del pane, insomma, è una storia che viene da lontano e che ancora oggi riesce ad affascinarci tanto da indurci a provare in case preparazioni di ogni tipo.
Gli affezionati dei blog di cucina sanno benissimo che sulla blogosfera non si fa altro che parlare di lievito madre fatto in casa, di quali farine sie preferibile utilizzare, di tecniche di cottura, e chi più ne ha più ne metta.
Questo non fa altro che testimoniare che negli ultimi decenni si è assistito all'affermarsi di nuovi principi di alimentazione, basati su una maggiore attenzione ai sapori nonchè dalla scoperta dei valori della tradizione e della qualità, che hanno determinato una riscoperta dei prodotti tipici e dalla volontà di provare a realizzarli in casa con le proprie mani.
Il volume "Pane, pizze, focacce" della collana realizzata da Slow Food in collaborazione con Giunti editore, in questo senso può aiutarci a portare in tavola alimenti genuini che si discostano dalla logica industriale dei prodotti anonimi, a vantaggio della riscoperta del sapore delle cose "buone" di una volta.
Trovo che la pubblicazione di Slow Food sia stata organizzata in maniera semplice e facilmente comprensibile anche per i non addetti ai lavori.
La sezione intitolata "Fare il pane", ci introduce ai diversi modi di ottenere la lievitazione, ci parla di metodo diretto e indiretto, ci insegna a preparare in casa la poolish, la biga, il lievito madre solido e quello semiliquido. Le foto, in particolare, sono esplicative di come bisogna procedere e difficilmente si corre il rischio di sbagliare.
Mi piace molto l'idea di provare le tecniche e le ricette presentate in questa pubblicazione perché la storia legata ai prodotti che hanno segnato la storia dell'umanità come nel caso del pane mi affascina da sempre.
Tra l'altro sono nata in una regione, la Sicilia, che vanta una varietà di prodotti da forno davvero eccezionale e sono approdata in una città, Roma, che in fatto di pane non è seconda a nessuno.
Con grande entusiasmo quindi, inizio a parlarvi di argomenti che in prima persona trovo estremamente interessanti e non vedo l'ora di provare

2 commenti:

  1. sai che ache a nord fanno le mafalde? molto esaustiva la tua ricerca sul pane, se passi da me c'è un premio SE TI VA, da ritirare anche senza seguire il regolamento ciao!!!!!

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  2. Carissima Angela, che piacere ritrovarti anche qui. Passo senz''altro dal tuo blog

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