venerdì 3 giugno 2011

Pitigliano: il paese del tufo

Pitigliano: la piccola Gerusalemme


Finalmente ho trovato un momento nell’arco della giornata per dedicarmi al mio amato blog.

Questa settimana io, mio marito, mio figlio e il mio cane siamo saliti in camper alla scoperta di una fetta della maremma grossetana. A parte una lunga sosta alle terme di Saturnia, dove abbiamo sguazzato in un’acqua rilassante e calda al punto giusto, siamo andati a visitare Pitigliano, un comune della provincia di Grosseto, conosciuto come la "Piccola Gerusalemme" per la storica presenza di una comunità ebraica, da sempre ben integrata nel contesto sociale che qui conserva ancora la propria Sinagoga. A metà del 1500, gli ebrei dell'Italia centrale scapparono dallo stato pontificio e trovarono rifugio in zone di confine, tra le quali Pitigliano.
Pitigliano è veramente un borgo fra i più belli d’Italia, che si caratterizza per essere costruito interamente su di un masso tufaceo. Dal paese si può ammirare uno splendido panorama.
Della presenza della comunità ebraica resta come testimonianza il quartiere del vecchio ghetto con la bella sinagoga cinquecentesca, assai interessante da visitare. Sotto il tempio ebraico si trovano i locali per il Bagno Rituale, il suggestivo Forno delle Azzime, la Macelleria kasher, la Cantina kasher e la Tintoria.
L'antico Ghetto si sviluppava intorno alla sinagoga lungo l'attuale via Zuccarelli e in alcuni vicoli che originano da questa strada: imboccando il vicolo Goito si raggiunge l'Antico Frantoio Pelliccetti che era a servizio della comunità ebraica.
Naturalmente nella cucina locale  sono rimaste alcune tracce della presenza ebraica, come testimoniano ad esempio lo sfratto e il bollo.
Lo sfratto evoca nel nome e nella forma dolorose vicende ebraiche (il nome deriva appunto da sfrattare, mandare via di casa), è un biscotto a forma di sigaro (lungo 20-30 cm, e dal diametro di 3 cm), composto da un ripieno di noci tritate, miele, scorza d'arancia, semi di anice, noce moscata ed un involucro molto sottile di pasta frolla.
Il bollo è un pane dolce, di forma rotonda oppure a otto, soffice ed aromatizzato con anice.
Da alcuni anni su questi prodotti simbolo della tradizione ebraica delle città del tufo e in generale su tutta la cucina di contaminazione fra la tradizione ebraica e quella maremmana è stato avviato un presidio Slow Food chiamato “La cucina dei goym nelle città del tufo”. I goym sono i gentili, i non ebrei e il presidio vuole tutelare e promuovere attraverso la cucina la cultura del posto.
Devo dire che la visita a Pitigliano mi ha proprio soddisfatto e affascinato. Vi mostro alcuni degli angoli che mi sono particolarmente piaciuti




Forno delle Azzime

Cantina Kasher








7 commenti:

  1. ..non conosco la zona, ma devo dire che il tuo racconto mi ha incuriosito!
    Buon Week end di cuore!
    Francesca di SingerFood & Chiccherie

    http://singerfood.blogspot.com/

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  2. Ciao Francesca, Pitigliano è davvero un paesino molto interessante da visitare. Buon fine settimana anche a te

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  3. Che bello il tuo blog Roberta!Vieni a visitare anche il nostro se ti và!La Toscana è davvero bella...anzi tutta l'Italia è bella!Complimenti!

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  4. Ciao ragazze, vi ringrazio per la visita. E' vero la Toscana è molto bella da visitare. Vengo senz'altro a visitare il vostro blog e grazie di essere passate. Un saluto

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  5. Fantastico!! Ci sono stata pure io tempo fa è bellissimo! Per qto lungo w/end invece siamo andati in Umbria, spettacolare!!!

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  6. Ciao Manu, mi fa piacere che Pitigliano sia piaciuto pure a te. E' un paese davvero delizioso. Bella anche l'Umbria. Io e mio marito ne abbiamo visitato una buona parte, grazie al fatto che giriamo col camper. Un bacio

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