sabato 30 luglio 2011

Una giornata ad Otranto al ritmo della pizzica salentina



Il Salento non è la Puglia”: questo slogan è ricorrente per le strade della maggior parte delle città del Salento e se chiedi a un salentino il perché ti risponderà che per motivi amministrativi il Salento sta provando a staccarsi dal resto della Puglia e che il vero turismo in Puglia è legato soprattutto a questi territori.

Al di la che sia giusto o meno distaccarsi dal resto della Puglia, posso senz’altro dire che il Salento è una terra estremamente affascinante. Otranto, in particolare, ha da sempre costituito un ponte naturale tra oriente ed occidente, un crocevia di popoli e di culture diverse ed è sempre stata definita la Bisanzio del Salento.

Il rapporto di questa città con l’Oriente a volte è stato vissuto con terrore a cause delle scorribande dei saraceni culminate con il sacco della città del 1480, ma non c’è dubbio che questa sua proiezione sia stata anche fonte di cultura e progresso.



Ho camminato per le strade di Otranto cullata dalle note coinvolgenti della Pizzica, danza rituale che riporta ancora una volta ad oriente ed alle popolazioni saracene. Ho scoperto grazie al mio viaggio che la musica popolare ha nel Salento un suono particolare. La culla storica della Pizzica è Lucera ove, intorno all'anno 1000, si erano insediati i Saraceni vivendo per quasi un secolo, incrementando i rapporti commerciali con il Salento.

Essi vi portarono i propri canti ed i propri balli. Successivamente il ballo cominciò a identificarsi con il morso del terribile ragno che procurava gravi malattie e febbri molto alte. Infatti l'antidoto contro il veleno era per i Tarantolati quello di sudare ballando sulle note sfrenate del ballo saraceno.



Al ritmo di questa danza ho visitato la città che di giorno si presenta come un borgo racchiuso tra il castello aragonese fatto erigere dal re di Napoli Ferdinando d’Aragona tra il 1485 e il 1498 conseguentemente all’invasione turca del 1480 che aveva distrutto l’apparato difensivo della città e le tre torri principali: Ippolita, Alfonsina e Duchessa, fatte costruire successivamente dagli spagnoli a protezione del centro cittadino.

Bellissima è poi la Cattedrale, di stile romanico, che vanta uno dei mosaici più grandi del mondo. L'opera musiva realizzata da Pantaleone nel XII secolo copre quasi interamente il pavimento interno della Cattedrale dell'Annunziata, snodandosi sotto i piedi del visitatore per oltre 16 metri.



All’interno della Cattedrale si può visitare anche l’ossario che ricorda l'eccidio del 1480, quando i turchi assaltarono la città, con l’obiettivo di invadere il suolo italico e portare l’esercito islamico fino a San Pietro. Il piano non fu mai completato sia per la inaspettata resistenza opposta dal popolo di Otranto che per l'improvvisa morte del sultano Maometto II. Tuttavia si trattò di un evento drammatico culminato con il martirio di ben 800 cittadini



Di notte la città diventa ancora più bella e si popola di turisti che oltre a passeggiare per le sue strade vanno alla ricerca di tutte le prelibatezze alimentari tipiche del Salento. Qui infatti si può gustare il pesce freschissimo preparato secondo le ricette della tradizione, le tipiche paste regionali, ortaggi di grande qualità e infinitamente sapori, il tutto condito con uno degli oli extravergini d’oliva più rinomati d’Italia e il pregiato vino locale come il Primitivo e il Negroamaro.



La città è ricchissima di negozi di gastronomia dove i prodotti gastronomici vengono esposti in bella vista. Sulle insegne di alcune librerie campeggia l’insegna “Libri da degustare”, questo perché accanto ai numerosi libri scritti sul Salento vengono esposti anche i prodotti del territorio. Ricchissimo è l’artigianato locale e particolarmente carini sono i fischietti e le statuine delle massaie leccesi.

 
 

6 commenti:

  1. quanti ricordi...otranto è davvero bellissima *_*

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  2. Otranto è splendida,meravigliosamente bella e non so piu' quali aggettivi attribuire a questa citta' incantata..mi spiace per l'eventuale distaccamento..per noi pugliesi,Otranto,rappresenta un vanto e siamo orgogliosi che con la sua storia e bellezza sia divenuta,negli anni, motivo di turismo culturale,che l'arricchisce di meritato valore!!!grazie per questo post.Cari saluti,Elisabetta.

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  3. Splendido post, complimenti, baci
    M.G.

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  4. Sono tornata da una settina dal Salento: terra stupenda, nare bellissino, cucina ottina,. Un suggerimento: merita visitare la mostra su Dalì al castello Aragonese di Otranto

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  5. A breve sarà anche io li, sono 6 anni che soggiorno a Lecce per le Vacanze, otrano è una cittadina davvero davvero caruccia, e ovviamente sono rimasta completamente rapita dal ritmo della pizzica..

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  6. Se avessi conosciuto il mito della Pizzica nella prima settimana di vacanza, te l'avrei messa tutto il giorno quando eravamo a Torre dell'Orso.... ;)

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