mercoledì 15 dicembre 2010

Ferrara: città misteriosa

Ferrara è una città affascinante e unica al mondo. Passeggiando per le sue strade si entra in un'atmosfera suggestiva e coinvolgente. Le sue vie eleganti, i suoi monumenti, le prospettive la rendono davvero speciale.
Cari amici, sono rientrata a Roma lunedì dopo alcuni giorni passati in giro per alcune città dell’Emilia Romagna che mi hanno affascinato enormemente.
Eravamo saliti in camper con l’intenzione di partire alla volta dei mercatini di Natale organizzati in varie città del Trentino, ma come ogni volta a metà itinerario abbiamo cambiato meta. E così ci siamo fermati prima a Ferrara. Avevo sempre immaginato questa città come una meta affascinante che valesse la pena visitare, ma non avrei mai pensato che potesse piacermi così tanto. Siamo arrivati di sera, abbiamo parcheggiato il camper a pochi passi dalle mura di Ferrara e siamo arrivati al centro, dove avevano allestito i mercatini di Natale.

Non vi dico che bella atmosfera: un albero grandissimo tutto illuminato ci ha accolto in piazza e da li in poi era tutto un lungo percorso di bancarelle, di profumi irresistibili, almeno per chi ama il clima natalizio. Siamo arrivati fino al Castello Estense e devo dire che sono rimasta a bocca aperta. Con il colore rosso dei mattoni antichi e il caratteristico fossato che lo circonda, testimonia il vecchio legame di Ferrara con l’acqua ed è davvero affascinante.
Dopo la meravigliosa passeggiata siamo rientrati in camper con l’intento la mattina seguente di visitare la città in ogni suo angolo. E così è stato.


Naturalmente una delle prime tappe è stata proprio la visita al castello, che con le prigioni di Ugo e Parisina e di Giulio e Ferrante, il giardino pensile e le grandi sale affrescate, ti trascina direttamente in un mondo di storie e leggende legate ai membri della famiglia estense.
Mi sono però veramente illuminata quando sono arrivata alle stanze del castello che un tempo erano le antiche cucine. Qui ho trovato tante notizie curiose: un cartello parlava ad esempio dei banchetti nel Cinquecento.


Il banchetto rinascimentale era considerato come una vera e propria forma d’arte che a suo modo ha fatto la storia. E’ l’epoca infatti in cui: uno scalco veniva creato conte palatino dall’imperatore, un pittore importante accettava di essere pagato per scegliere delle stoviglie, un cesellatore di coppe godeva dello stesso rispetto di un maestro pittore, il cuoco competeva con l’artista del cesello trasformando la materia alimentare in materia da trasformare.
Leonardo Da Vinci ebbe l’incarico dall’imperatore di sovrintendere alla mensa di Ludovico il Moro; Tiziano Vecellio viaggiò all’estero per scegliere il vasellame per la mensa degli Estensi.
Nel Libro de Cozina del napoletano Roberto Da Nola- scritto in catalano nel 1503 e tradotto in altre lingue perché considerato esemplare per l’istruzione degli addetti alla tavola dei più importanti principi europei- si trovano per la prima volta definiti i ruoli fondamentali delle figure principali del banchetto: il cuoco, il dispensiere, il trinciante.
A quel tempo Cristoforo di Messisbugo confezionava banchetti come spettacolo-opera d’arte. Non esisteva luogo nel mondo occidentale cinquecentesco in cui la qualità e la bellezza dei cibi fossero di pari spettacolarità.
In questo senso, Ferrara era considerata la prima città moderna d’Europa: sullo stesso piano e nel medesimo contesto poneva la sublime raffinatezza dei cibi, della loro preparazione e del loro aspetto e dei ritmi del servizio di essi, con l’arte altissima dell’Ariosto, i piaceri sottili della musica.

2 commenti:

  1. Ferrara è una città M E R A V I G L I O S A!!! Ma a sorprendermi di più è stata la gente. Abbiamo incontrato tutte persone squisite!

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  2. Togliendo l'accendo ferrarese, Ferrara è una gran città. :)

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