sabato 15 gennaio 2011

Dillo con un Bacio

Durante la visita al Museo è possibile scoprire come sono nate tante delle specialità della Perugina, prima fra tutte i Baci, vero e proprio prodotto mito. Queste specialità sono nate negli anni Venti e inizialmente erano conosciute con un altro nome. A causa della forma tozza e vagamente rassomigliante ad un pugno gli attuali Baci si chiamavano cazzotti.
Ricorda Giovanni Buitoni: “Come avrebbe potuto un cliente, entrare in un negozio e chiedere, magari ad una graziosa venditrice: “Per favore, un cazzotto?”. Tolsi il cartello dal vassoio e ne misi uno nuovo: “Baci Perugina”. ..I giovani si rivolgevano alla venditrice “signorina, mi dà un bacio?” E la signorina.. “Eccole un Bacio”… accompagnandolo con uno sguardo birichino”. (da: Storia di un imprenditore, di Giovanni Buitoni)
A dare il loro contributo al successo dei Baci sono stati Luisa Spagnoli, Giovanni Buitoni e la grafica di Federico Seneca.
Il ” look” del Bacio fu opera di Federico Seneca, non semplicemente Art Director di Perugina ma vero genio futurista, con tanto di elogio dello stesso Filippo Tommaso Marinetti. Appartiene a Seneca l’idea della “coppia di innamorati” ispirata al dipinto “Il Bacio” di Hayez. Sua, probabilmente, l’idea di inserire, nel prodotto, il “cartiglio” e cioè il messaggio d’amore ancor oggi segno inconfondibile dell’originale cioccolatino la cui fisionomia non viene intaccata dai numerosi tentativi di imitazione (anche il Bacio fascista!)

Dalla metà degli anni Venti Perugina taglia le produzioni più esposte alla caduta dei prezzi, concentrandosi su produzioni di lusso e qualità. Ogni occasione è buona per regalare cioccolato. Scatole da regalo, Uova di Cioccolato: si moltiplicano i tipi, si impreziosiscono formati e confezioni. La tendenza, che trionferà negli anni Trenta, le varrà la prima affermazione di “leader delle ricorrenze” collocandosi su feste istituzionali consolidate ma giungendo, negli anni Sessanta, ad inventarne “commercialmente” delle altre: San Valentino, Festa della Mamma etc..
Negli anni Cinquanta, anni della modernizzazione e del miracolo economico, il cioccolato cessa di essere un puro veicolo relazionale e diventa, a tutti gli effetti, un alimento. Il boom economico vede il lancio di prodotti Perugina destinati ai consumi di massa: il “Carrarmato” è una delle prime barre di cioccolato.
Durante la visita, che peraltro è totalmente gratuita, tutti noi visitatori interessati siamo stati condotti all’interno della Fabbrica, dove haimè ho dovuto mettere via la macchina fotografica per non svelare i segreti industriali sulla produzione. Qui abbiamo assistito alla nascita dei baci Perugina, abbiamo visto come vengono prodotti, incartati e confezionati nelle diverse tipologie. Poi è stata la volta delle uova di cioccolata. Mio figlio si è entusiasmato nel vedere come vengono realizzate e se avete dei bambini vi consiglio di portarli a visitare l’azienda perché è davvero un’esperienza deliziosa per dei bambini

1 commento:

  1. Ciao. mi è piaciuta molto questa tua recensione. io adoro collezionare i cartigli dei baci da anni (ne ho più di 1000 tutti diversi), e confesso che non sono mai stata al museo ma conto di andarci prima o poi. Grazie.

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